Domenica 10 aprile, ingresso libero, ore 18.30: il Teatro di Sardegna "I MIEI MOSTRI" di Dino Risi LO SPETTACOLO. Il Teatro di Sardegna mette in scena alcuni dei brani più significativi della ironica e sarcastica autobiografia di Dino Risi, uno dei grandi vecchi del nostro cinema. L’OPERA. I miei mostri di Dino Risi alterna a riflessioni, aforismi e sentenze, ricordi, sogni e storie esemplari, come quella dell’elettricista di Cinecittà scampato al campo di concentramento di Buchenwald e quella del prigioniero di Mauthausen. Veri e propri minifilm che, nella loro densa brevità, testimoniano le qualità del narratore e restituiscono al lettore il sapore agrodolce di tante sue pellicole, sospese tra tragico e comico, patetico e satira. el libro sono contenute le opinioni di un uomo che si compiace di parlare tanto di sé (nel bene e nel male) e si prende il gusto di sfottere il mondo a destra e a manca. Ci sono aneddoti sull’ambiente del cinema: i personaggi si chiamano Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Anita Ekberg, Alida Valli, Ava Gardner, Rita Hayworth, Mario Soldati, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Cecchi Gori. E ci sono anche altri gustosi episodi che hanno per protagonisti piccoli eroi, come l’avvocato Gigi Martello, che conduce Risi in automobile da Milano a Varese e poi davanti al castello del principe del Lichtenstein, finendo col farsi invitare a pranzo dal sovrano. L'AUTORE. Dino Risi nasce a Milano il 23 Dicembre 1916. Nel 1940 compie il suo esordio nel mondo del cinema lavorando come assistente di Mario Soldati nel film "Piccolo mondo antico" e poco dopo per Lattuada in "Giacomo l'idealista". Il suo primo lungometraggio è del 1952, anno in cui si trasferisce a Roma e realizza "Vacanze con il gangster". Il 1956 è l'anno in cui Dino Risi entra ufficialmente nella storia del cinema italiano: gira "Poveri ma belli", che vede protagonisti Maurizio Arena e Marisa Allasio. Il film, girato a Roma, racconta le vicissitudini di un gruppo di giovani amici piccolo borghesi, che si cimentano con le prime storie d'amore. Il passaggio dal film "leggero" alla satira avviene con "Il vedovo" (1959) con Alberto Sordi nei panni di un piccolo industriale romano fallito che tenta con esiti per lui disastrosi di uccidere la moglie Franca Valeri, ricca ereditiera milanese.Il sodalizio con Sordi trova la sua migliore espressione con il film “una vita difficile del 1961. Tra i film che seguono, nel 1963 è la volta, de "Il Sorpasso", una commedia raffinata e sarcastica, e "I Mostri",film in 20 brevi episodi con Gassman e Tognazzi protagonisti e mattatori, “ Il Tigre” nel 1967, “Il Profeta” nel '68 fino a “Profumo di donna” del 1974 che ottiene due nomination all'Oscar.Il lungo sodalizio artistico con Vittorio Gassman caratterizza gran parte della carriera di Risi: insieme realizzeranno ben quindici film. Nel 1993 arriva un riconoscimento dal Festival di Cannes che gli dedica una retrospettiva. Del 2000 è il suo ultimo lavoro, la fiction “Bellissime” sul concorso di Miss Italia.
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