Marina Cafè Noir è un festival di letteratura a carattere popolare e performativo, teso a coniugare assieme linguaggi e codici differenti (musicali, teatrali, filmici, visuali), della durata di 5 giorni che si terrà nel quartiere storico de Sa Marina a Cagliari nella seconda parte del mese di Giugno (2004).
M.C.N. è il tentativo di far coesistere nello stesso spazio e nello stesso tempo l'offerta e le possibilità date da un Festival di letteratura (ovvero la presentazione dei libri, gli incontri con gli autori, i dibattiti a tema, i laboratori di scrittura), evento che in città a tutt'oggi latita, con lo spirito e l'originalità di una rassegna musicale e di un cartellone teatrale di alto livello, evitando però l'accatastamento di eventi privi di affinità l'uno dall'altro, e ponendo invece come obiettivo quello di incrociare i talenti degli artisti coinvolti all'interno della produzione di performance inedite (costruite in massima parte per l'occasione del Festival), sotto le suggestioni e i temi che di volta in volta verranno proposti a chi verrà chiamato a partecipare (cfr. calendario edizione precedente). La cornice del centro storico e la sua popolarità garantisce quello scambio e quella partecipazione tra artisti e spettatori che è parte stessa del M.C.N., vista la sua vocazione inclusiva e gratuita.
I TEMI
La città, il nero
Come è evidente dal sottotitolo di questa edizione, Le mani sulla città, le questioni, gli argomenti e le evocazioni maggiormente trattati e offerti saranno legati alla città, alle idee di città, alle possibilità che vivere la città - vivere in città (a Cagliari come altrove) - offre o sottrae agli individui che vi abitano, per nascita, scelta o necessità.
I ragionamenti sull'argomento si sprecano, come è ovvio, così come sono infinite le combinazioni che si possono sviluppare dalla messa in rapporto della questione urbana con il tema del nero, inteso sia come genere letterario e cinematografico (il Noir, per sua vocazione fortissimamente cittadino) sia come presenza incombente e caratterizzante il mondo che viviamo, con il suo carico di violenze, ingiustizie e sopraffazioni, impensabili da sconfiggere se prima non conosciute e riconosciute.
Gli artisti coinvolti, che saranno in massima parte gli stessi che hanno collaborato alla prima edizione , si proporranno in pubblico con produzioni originali utilizzando la formula già sperimentata della performance.
GLI SPAZI
Come l'edizione precedente ha dimostrato (cfr. rassegna stampa), il Marina Cafè Noir possiede una capacità d'attrazione molto forte, per la varietà e la qualità dell'offerta, tale da rendere necessario l'utilizzo delle piazze più grandi e capienti del quartiere di Marina, per le performance di maggior richiamo.
Quelle già impiegate e nuovamente individuate per la nuova edizione sono: Piazza Savoia, Piazza San Sepolcro, Scalette Santa Teresa, Piazza Dettori, Piazza Santa Eulalia, e le vie che le inanellano, soprattutto la Via Dettori; queste zone saranno impedite al traffico durante il festival, e saranno animate in vari modi dalle iniziative dell'evento, e caratterizzate ognuna in modo diverso attraverso il contributo scenico-installattivo di diversi artisti.
Spazi aperti
Piazza S. Sepolcro, Piazza Savoia, Scalette S. Teresa, Via Dettori.
Spazi chiusi
Ampurias, Arcivernice, Cafè Savoia, Cafè Barcellona, La Via Della Seta, Libreria Bastione, Libreria della Costa, Palazzo D'Inverno.
Saranno presenti mostre, installazioni ed allestimenti in diversi spazi ed attività del quartiere.
PROGETTI SPECIALI
Il quartiere di Marina è abitato da diverse comunità straniere, la cui presenza è una ricchezza per certi versi ancora tutta da scoprire, vista la persistenza di alcuni pregiudizi difficili a morire e l'oggettiva riservatezza e impermeabilità di alcuni di questi gruppi. Uno degli obiettivi del festival è riuscire a coinvolgere in maniera reale ed attiva queste comunità all'interno delle 5 giornate, caratterizzando ognuna di esse attraverso il contributo creativo e di pensiero delle culture di riferimento dei nuovi abitanti della città. Individuati i giusti interlocutori all'interno delle singole comunità, la cosa sembra essere realizzabile.
immagini su www.marinacafenoir.it
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