The future is unwritten, il futuro non è scritto, ci avvertivano i Clash dal retro dei loro dischi più o meno venticinque anni fa.
Certo, il futuro non è scritto e il futuro non è noto, il futuro non è stabilito perché è da costruire, si può cambiare - e spesso si deve - con la volontà e la creatività. Questo, in sintesi, il messaggio della band inglese, questo uno dei concetti-chiave del loro combat rock, e una delle sue possibili interpretazioni.
Beh, il Futuro no, aggiungiamo noi, ma i libri, scritti, lo sono di sicuro.
Ed è con i libri che proviamo a predire il futuro, a interpretare il presente, a capire il passato.
Sono le storie, le armi migliori a nostra disposizione per affrontare il tempo in cui viviamo.
E le storie hanno residenza naturale e libera nei libri. E’ con loro che stiamo.
Con i libri, con un quartiere, con l’energia del punk, sopratutto con le persone.
Da sei anni.
Sì, quest’anno il Marina Café Noir compie sei anni, ed è una bella età per una festa delle storie urbana, meticcia e irregolare come la nostra.
Sei anni di vita, poi, portano un’idea, un progetto, una manifestazione, un Festival a diventare adulto. E dopo cinque anni, un gruppo come il Chourmo si trova a riflettere anche sulla propria storia, sul proprio operato, sui propri desideri. Per decidere di andare avanti.
L’edizione di quest’anno, Il futuro non è scritto, è anche il frutto di uno sguardo verso la propria storia, verso le proprie radici, per quanto profonde (o superficiali, dipende dai punti di vista) esse siano; e anche, e soprattutto, frutto del supporto indispensabile dei tanti, tantissimi amici che insieme a noi realizzano e proseguono questa avventura e ci permettono di guardare avanti, di guardare il futuro con un pizzico di fiducia in più.
Noi leggiamo il futuro, così; e leggendolo, lo scriviamo.
Buon Futuro
dettagli su calendario e eventi su www.marinacafenoir.it
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